Da soli si può fare strada, insieme si va più lontano. Antico proverbio, ma che in sé ha una grande attualità. Specie parlando di digital product development in un settore, quello della moda e del lusso, in costante evoluzione.
Fare sistema a livello di sdifettamento capi, prototipia e sampling porta benefici globali, anche a livello di sostenibilità. Lo stiamo testando in prima persona collaborando da tempo con partner come Microsoft, Centric Software, NetApp, Ocra e Prisma Tech. Siamo consapevoli, infatti, del valore (economico, ma non solo) della collaborazione tra vari attori tecnologici. Per offrire un approccio integrato che valorizzi il ciclo di vita del prodotto. Ma anche per evitare che il carico gestionale ricada interamente sui brand.
In questo senso, esistono soluzioni per ottimizzare lo sviluppo di prototipi e campionari, migliorando flussi di lavoro, qualità e sostenibilità? Quali sono i fattori che, nel contesto attuale, ostacolano la digitalizzazione nei processi di prototipia e sampling? Scopriamolo insieme.
Significato e valore del campionario moda
Parlando di campionario, ci riferiamo a quel processo cruciale nel ciclo di vita di un prodotto moda che, partendo da bozzetti, sketch e disegni tecnici, riguarda la creazione dei primi esemplari fisici del prodotto. Tipicamente in capo al team di sviluppo prodotto, questo processo include la ricerca dei materiali, degli accessori, fino alla produzione e alla revisione di tutti i prototipi necessari al consolidamento del prodotto nella sua versione finale.
Il risultato è la creazione della prima collezione campione, o campionario. Questa è necessaria, in prima istanza, per presentare la collezione a buyer interni ed esterni e per raccogliere gli ordini prima di passare alla fase di produzione. Il campionario si usa, però, anche negli incontri con la stampa per presentare le prossime collezioni in uscita e per proporre i propri capi per articoli e shooting editoriali.
Una volta conclusa la campagna vendite e raccolti gli ordini e le eventuali modifiche alla collezione, il team prodotto si occupa di un’altra fase importante che precede la messa in produzione delle collezioni. Ovvero dello sviluppo dei prodotti nelle diverse taglie e varianti colore/tessuto ordinate durante la campagna vendite. Questa fase si conclude con la creazione di un nuovo campione, il pre-production sample, che, dopo un ultimo passaggio al controllo qualità, diventa il riferimento ultimo per la produzione in serie dei capi.
Lo sdifettamento dei prototipi
Torniamo un attimo indietro e, in particolare, alla fase più onerosa nel processo di campionario: la produzione e lo sdifettamento dei prototipi. Il consolidamento del campione, o sample finale, richiede numerosi prototipi e i relativi passaggi di modifica, prima che il prodotto risponda a tutti i requisiti (stilistici, costruttivi e di vestibilità) richiesti dall’ufficio stile e dal team prodotto.
A rendere questa fase così onerosa concorrono due macro fattori.
- Il costo dei singoli prototipi che, proprio perché prodotti in singole unità, risultano molto alti;
- le tempistiche tipicamente molto lunghe. Oltre alla produzione, includono la movimentazione dei capi per lo sdifettamento, ma anche per l’impatto che la creazione e lo smaltimento dei prototipi comporta in termini di sostenibilità.
La digitalizzazione dei processi relativi al campionario e, in particolare delle fasi di sdifettamento, può portare un enorme valore in termini di riduzione di costi, tempi e impatto ambientale.
Il ruolo del digitale nello sdifettamento capi, prototipia e sampling
Nella digitalizzazione dei processi relativi al campionario, specie delle fasi di sdifettamento, un ruolo fondamentale è giocato dalla progettazione 3D. Il sostituto digitale per antonomasia dei processi di progettazione e prototipia del prodotto moda.
Eliminando completamente la realizzazione e la relativa movimentazione dei prototipi fisici, il 3D rappresenta la soluzione più efficace per una significativa riduzione di tempistiche, costi e impatto ambientale del campionario.
Altro scenario per la digitalizzazione dei prototipi è rappresentato dall’utilizzo di appositi set fotografici sulle linee di produzione. Attraverso la creazione di scatti in alta definizione e a 360°, è possibile lo sdifettamento in remoto dei prototipi fisici, anche in questo caso con un significativo impatto sulle tempistiche.
Gli ostacoli alla digitalizzazione
La digitalizzazione del campionario rappresenta spesso una sfida complessa per le aziende che, in molti casi, incontrano una serie di ostacoli nella sua implementazione.
- Il primo motivo di rallentamento nella digitalizzazione di questo, come di molti altri processi aziendali, è rappresentato dalla resistenza al cambiamento da parte degli attori coinvolti. In particolare, per la necessità di acquisire e diffondere nuove competenze, unitamente alla difficoltà di convertire le sensibilità legate al prodotto fisico verso la sua versione digitale.
- Altro grande ostacolo a una corretta adozione del digitale nei processi di campionario è rappresentato dalla difficoltà di integrazione tra processi tradizionali e processi digitali. Le integrazioni necessarie, del resto, sono molteplici: di processo, innanzitutto, ma anche di linguaggio, così come da un punto di vista sistemistico.
Capita spesso che uno scenario applicativo strutturato a silos renda difficoltosa l’integrazione dei nuovi strumenti adottati. In particolare quando ai nuovi strumenti, in particolare il 3D, è chiesto di convivere con strumenti e procedure tradizionali. Flussi e processi legati al 3D vivono talora una “vita separata” da quelli che riguardano, invece, la prototipia moda tradizionale. In questo senso, sincronizzare i due processi all’interno di un unico flusso di lavoro è tra le sfide ancora più complicate per le aziende di moda.
In qualche modo collegato ai due precedenti, un’ulteriore barriera è rappresentata dalla difficoltà di operare un’opportuna integrazione. Non solo dei flussi e dei team interni all’organizzazione, ma anche di collaboratori e società esterne coinvolte nel processo.
La soluzione Hyphen: Chalco Digital Product Development
Dall’esperienza ventennale di Hyphen nel comparto moda nasce la nuova soluzione Chalco Digital Product Development. Obiettivo: supportare le organizzazioni nella delicata fase di digitalizzazione dei processi di prototipia e campionario.
Chalco Digital Product Development è la nuova soluzione della suite Chalco BrandLife pensata per gestire, all’interno di un unico flusso di lavoro, tutte le operazioni di sdifettamento dei prototipi, siano essi generati in 3D o realizzati fisicamente e digitalizzati tramite la fotografia.
Integrabile a monte e a valle con i principali sistemi ERP e PLM, è in grado di ereditare o generare liste e schede prodotto per una gestione end-to-end dell’intero processo di campionario: dalla creazione dei progetti alla pianificazione, i processi approvativi e il monitoraggio real-time delle attività.
La soluzione integra al suo interno un evoluto viewer interattivo per la visualizzazione, la gestione di commenti, modifiche e la presa misure dei prototipi garantendo un’esperienza di fruizione coerente tra sdifettamento da render 3D e fotografia.
Chalco Digital Product Development si integra nativamente nella suite Chalco BrandLife. Fornisce un nuovo strumento di gestione per un processo delicato come quello del campionario. Al contempo, permette di arricchire ulteriormente il set di contenuti e informazioni che costituiscono l’Identità Digitale del Prodotto lungo l’intero ciclo di vita del prodotto stesso.