In seguito alla crisi sanitaria, il cliente di oggi è cambiato: nuove abitudini di acquisto si stanno delineando e stabilizzando sulla scia della pandemia.
Alcune di queste abitudini sono innegabili: lo shopping online è cresciuto in modo esponenziale e il ricorso all’e-commerce continuerà a crescere a lungo rispetto al mercato fisico. Essendosi quindi abituati ad acquistare online qualsiasi tipo di prodotto, dal dentifricio ai leggings, gli standard di servizio e comodità dei clienti di oggi sono aumentati di conseguenza.
La spesa online non è però la sola tendenza incentivata dal lockdown. Ecco 5 nuovi trend e abitudini di acquisto post-pandemia.
1. La trasparenza supera la velocità quando si tratta di consegna.
Sebbene la spedizione veloce rimanga in cima alla lista delle preferenze, molti clienti si rivelano sorprendentemente indulgenti con i brand che non possono eguagliare la spedizione veloce del colosso Amazon.
Per i rivenditori che non possono permettersi la consegna in uno o due giorni, consentire ai propri clienti di tracciare il proprio pacco e tenerli informati inviando frequentemente aggiornamenti e-mail e messaggi sul loro ordine risulta altrettanto favorevole alla customer loyalty.
2. In tempi di incertezza, il rapporto qualità-prezzo vince sul prezzo puro.
Ricordi a marzo quando la farina era introvabile?
Ecco il risultato dell’ansia di massa: in tempo di crisi, le persone adottano comportamenti che compensano la mancanza di controllo sul mondo, ad esempio attraverso l’accumulo di generi di prima necessità .
Oggi, questa fase di accumulo sembra finita, eppure i clienti continuano ad adottare comportamenti che mostrano un minor interesse per il fast fashion, in favore della qualità.
Siamo infatti più attenti agli acquisti del ‘non essenziale’, a beneficio dell’economia familiare e di un pianeta meno inquinato.
3. Acquisti locali: la prossimità diventa priorità.
Un vincitore inaspettato della pandemia è il negozio locale.
Continuando a lavorare da casa, molti clienti non vogliono più fare chilometri per cercare i prodotti che preferiscono, e si affidano non solo all’e-commerce, ma anche ai negozi vicini acquistando prodotti locali.
Al di là della comodità, i clienti optano per gli acquisti locali, anche in termini di solidarietà per sostenere la comunità di appartenenza.
4. Costruire una comunità online è più importante che mai.
Confinati a casa tutto il giorno, le persone trascorrono più tempo sui social media.
Per le aziende di moda, questo si traduce nella necessità di essere presenti e attivi su più piattaforme. È da tempo un passo necessario, ora è divenuto vitale.
Da Instagram a Tik Tok, è necessario pubblicare contenuti creativi attingendo dagli archivi e usando infrastrutture capaci di rendere automatica la distribuzione di contenuto, qualunque sia il canale di distribuzione. A tal proposito non ci stanchiamo mai di ricordare quanto sono utili sistemi come PIM, DAM e PCM.
5. Prima di visitare un negozio, le persone vogliono sapere cosa c’è in magazzino.
Anche senza effettuare l’acquisto online, i nuovi clienti vogliono entrare in negozio ancora prima di uscire di casa. Loro esperienza di acquisto deve essere più snella e veloce possibile, e questo significa essere sicuri di trovare disponibile l’articolo che desiderano.
Chiamare il negozio e chiedere se hanno qualcosa in magazzino è una seccatura, e una brutta esperienza se la risposta risulta negativa.
A questo rispondono gli inventari online creati da molte boutique e marchi, tendenza che nel negozio di dettaglio specializzato sembra ancora ai primi passi, o forse ancora più indietro.
Insomma, il modo e il luogo in cui le persone fanno acquisti sono cambiati radicalmente.
E per i brand, comprendere questi cambiamenti è fondamentale per la sopravvivenza a lungo termine, in un mercato che punta sempre a inseguire le esigenze dei clienti e a soddisfare i loro cambiamenti.