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Virtual Showroom dopo la pandemia

La necessità della vendita da remoto persisterà alla fine del lockdown, i format digitali delle fashion week convivranno con le sfilate “off-line” in un’ottica multicanale, e tutti i marchi, non solo del fashion, dovranno strutturarsi per rispondere alla nuova realtà.
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Per rispondere all’esigenza di presentare le collezioni ai buyer nel periodo di lockdown, i marchi della moda hanno accelerato la loro corsa al digitale, abbracciando soluzioni innovative che li accompagneranno anche oltre la fine della pandemia.

Anche i maggiori eventi del settore hanno strizzato l’occhio alle potenzialità del mondo digitale. Le fashion week sono state riprogrammate come eventi virtuali. Londra ha annunciato che la sua settimana della moda sarà totalmente digitale, unirà abbigliamento maschile e femminile in un’unica piattaforma aperta al pubblico, ai buyer B2B e ai giornalisti. La Digital Fashion Week includerà anche interviste, podcast, webinar e showroom digitali. Quindi nuovi canali, nuovi strumenti, nuovi contenuti.
L’esempio virtuoso preso a modello è la Fashion Week di Shanghai di fine marzo, durante la quale sono state organizzate sfilate in streaming trasmesse live su Tmall e Taobao con prodotti immediatamente acquistabili con pochi click.
Gli organizzatori, inizialmente titubanti e dubbiosi sul successo dell’evento -consci del fatto che molti brand del lusso erano riluttanti agli ordini a distanza e hanno sempre prediletto incontri fisici per mostrare prodotti e tessuti – si sono dovuti ricredere. I brand hanno abbracciato tutte le opportunità offerte dall’iniziativa. E il successo è stato decretato dai numeri.
La sfilata del brand italiano PINKO è stata seguita da 560 mila persone, con 418 mila interazioni. Durante la sfilata lo store di Pinko ha registrato 29 mila visite che si sono trasformate in vendite per circa 130 mila euro.

Un ambiente interattivo e scalabile a supporta della rete vendita, del reparto marketing e integrabile a PLM/ERP aziendali. Ancora prima di Shangai, durante la settimana della moda di Parigi di febbraio, mentre la Cina era già in lockdown, grazie a 22 sessioni in Livestreaming, DFO uno dei più grandi showroom cinesi, ha permesso di sintonizzarsi alla sfilata il doppio del numero di buyer asiatici che si sarebbero recati a Parigi. Il risultato: il 95% degli ordini sono stati digitali, è stato raggiunto l’80% dell’obiettivo di vendita e le richieste sono continuate anche dopo la fine dell’evento.

“it’s more efficient because you can do a single,
well-planned, perfect session that speaks to hundreds of customers”
Meimei Ding, CEO, DFO International

La necessità della vendita da remoto persisterà alla fine del lockdown, i format digitali delle fashion week convivranno con le sfilate “off-line” in un’ottica multicanale, e tutti i marchi, non solo del fashion, dovranno strutturarsi per rispondere alla nuova realtà.
I brand dovranno sfruttare la presentazione e l’acquisto online, consapevoli del fatto che non è – e non sarà più – solo un supporto alla vendita, ma una necessità.

Lo showroom virtuale diventerà -e lo è già- uno strumento indispensabile, non per la mera semplificazione degli ordini, ma per proporre ai buyer un’esperienza il più simile possibile al reale, un viaggio attraverso i temi della collezione, guidati dai designer stessi.
Questa tecnologia propone un’esperienza dedicata ai professionisti, che non dimentica ma amplifica le peculiarità del settore: le caratteristiche e il taglio dei tessuti, le forme, un’esperienza di vendita arricchita supportata da innumerevoli contenuti visuali e non.
Video, fotografie still life e fotografie 360° sono la risposta alla necessità di descrivere i prodotti e il mood della collezione e sono già realtà in molte soluzioni, a questo link alcune informazioni in più sulle peculiarità della soluzione che proponiamo.

E alle porte si affacciano le potenzialità della realtà aumentata e il 3D, a supporto della presentazione delle collezioni, anche a causa della difficoltà di creare prototipi fisici per la chiusura delle fabbriche e l’embargo dei voli internazionali (o anche semplicemente per l’economicità di creare prototipi virtuali).

Il futuro è oggi, on-line e off-line, come diciamo spesso, sono intrinsecamente legati. La trasformazione digitale è travolgente, e ora più che mai è il tempo di cavalcare l’onda senza esserne travolti.
Dobbiamo tutti sapere cogliere le opportunità del digitale con soluzioni scalabili in grado di supportare lo sviluppo del business, con adattabilità, visione ed entusiasmo.


fonti:

www.businessoffashion.com/articles/professional/now-is-the-time-for-virtual-showrooms-to-shine-will-they
www.ilsole24ore.com/art/dalle-sfilate-virtuali-adv-scattate-facetime-cosa-restera-boom-digitale
www.voguebusiness.com/consumers/what-buyers-want-digital-showrooms-ontimeshow
www.fashionunited.uk/news/fashion/will-digital-showrooms-save-fashion-s-wholesale-brands/

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